mar
8
2020

Notificazione del Vescovo

A perfezionamento di quanto disposto nella Notificazione del 5 marzo 2020, considerate le disposizioni del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato in data odierna 8 marzo 2020 e facendo particolare riferimento al comma v dell’art. 2 (che riguarda l’intero territorio nazionale) dove si legge: «l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui all’allegato 1, lettera d). Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri», si precisa che tale disposizione vale da subito anche per la celebrazione della Santa Messa, sia nei giorni della Domenica, sia nei giorni feriali. Questo sino alla data del 3 aprile p.v., come indicato dallo stesso DPCM.

Il digiuno eucaristico impostoci dalle circostanze e dalle disposizioni dell’Autorità pubblica sia vissuto con lo spirito penitenziale della Quaresima che stiamo vivendo. Accresca, dunque, il nostro desiderio di nutrirci di Cristo, pane vivo disceso dal cielo (cf. Gv 6,51). Si sappia, tuttavia, che, potendo — nei termini dello stesso DPCM — le nostre chiese rimanere aperte, è sempre possibile l’adorazione personale del Signore presente nel Sacramento dell’Eucaristia.

Non ci manca la Parola di Dio: sentiamoci tutti come la Samaritana cui Gesù dice: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!” tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (Gv 4, 10). Apriamo il libro della Sacra Scrittura, abbiamolo in onore nelle nostre case e, soprattutto, meditiamo sulla Parola del Signore. Non manchino la preghiera nelle famiglie e quella personale.

Ci attende la celebrazione della Pasqua di Risurrezione: voglia il Signore che possiamo celebrarla insieme con gioia nella «terra promessa» della mensa eucaristica. Ci protegga la Mater misericordiae e interceda per noi il Servo di Dio Card. L. Altieri, che nelle dolorose circostanze del colera di Albano nell’agosto 1867 col dono della vita ci ha mostrato come si testimonia Cristo tra i fratelli che soffrono.

Dalla Sede di Albano, 8 marzo 2020

Marcello Semeraro, vescovo