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Passerà alla Storia, non solo della Chiesa, come l’anno dei due Papi in Vaticano, oltre che come l’anno di elezione del primo pontefice gesuita, del primo proveniente dal continente americano e del primo che ha scelto di chiamarsi Francesco. Il 2013 che sta per concludersi era iniziato nel segno di Benedetto XVI e si è chiuso con la benedizione `Urbi et Orbi´ di Francesco. Un `cambio´ che, per la prima volta dopo quasi sei secoli di ininterrotta tradizione, non avviene per cause naturali ma per la decisione di Joseph Ratzinger di rinunciare al soglio pontificio; scelta che viene comunicata, con formula in lingua latina, ai cardinali riuniti per il Concistoro del 11 febbraio. Era andato via  da Castel Gandolfo all’apparenza tranquillo  mentre sembra che già avesse maturato la sua decisione di rinunciare al soglio di Pietro.

Durante il Concistoro per la canonizzazione di alcuni martiri il Papa ha fatto la rinuncia in piena libertà  davanti a tutti i cardinali riuniti per l’occasione,  dopo aver pregato e dopo essersi messo di fronte a Dio con la sua coscienza, nella massima serenità. Ha detto di averlo fatto “per il bene della Chiesa”. Certamente lo hanno minato nella salute tutte  gli attacchi e i tradimenti all’interno della Curia, le accuse per la pedofilia, i contrasti all’interno del Vaticano, il carrierismo esasperato. Il Papa si è reso conto che non ce la fa più fisicamente e moralmente data l’età e lo stato di salute ( ha messo anche un pace maker) e ha affidato la Chiesa al Sommo Sacerdote Cristo Signore e alla sua Madre Maria Santissima.

Non è stata una fuga ma un atto di governo perché i Cardinali e tutta la Chiesa prendano coscienza della situazione di crisi in cui si trova la Chiesa, la quale è chiamata oggi più che mai a purificarsi dall’interno. E’ un momento epocale, doloroso, sconcertante, ma comprensibile per chi ha conosciuto Papa Ratzinger, ferito soprattutto perché i nemici della Chiesa sono dentro la Chiesa! Il Papa dopo la colazione del 15 Agosto, nel momento del saluto mi ha stretto forte la mano e mi ha detto con un senso di angoscia:”Preghi tanto per me!”. Ora capisco!

12 Febbraio. La notizia che il papa viene a soggiornare a Castel Gandolfo  a partire  dal 28 febbraio ( il Papa cesserà di essere tale alle ore 20,00 del 28 febbraio come da Lui stabilito)ha scatenato la stampa in cerca di notizie.

28Febbraio. Il giorno fatidico della VENUTA IN MEZZO A NOI DI BENEDETTO XVI. Fervono i preparativi nella Parrocchia, nel Comune e nella diocesi di Albano. Tutto è pronto per accogliere il Papa che alle ore 20,00 cesserà di esserlo. Si sta scrivendo una importantissima pagina di storia della Chiesa e del mondo.Intanto tutto è pronto. I parrocchiani li ho convocati per le ore 15,30, così i lettori e coloro che devono guidare il Santo Rosario. Alle ore 15,00 ci sono già tanti gruppi e soprattutto piazzate le telecamere delle televisioni di tutto il mondo. Alle ore 16,30 la piazza è già strapiena e rumorosa. Ma appena viene annunciato l’inizio della preghiera, un silenzio sacrale cade sulla piazza e tutta la gente in lingue diverse prega il Santo Rosario e ascolta le letture tratte dagli scritti e dai discorsi del Papa. In quel momento  raggiungo il sindaco e andiamo alle Ville accompagnati dai vigili urbani. C’è già un po’ di gente in attesa ( quelli che abitano dentro le ville) e anche il card. Bertello, Mons. Sciarra, Il Direttore delle Ville Dr. Petrillo, Il vescovo Mons. Semeraro. Dopo un po’ di attesa arriva l’elicottero e scende il Papa. Appena tocca terra il Papa sembra già un po’ più sollevato. Mons. Georg piange, si tocca con mano la commozione e la tristezza. Il primo a salutare il papa è il Card. Bertello, poi il Vescovo, quindi il sindaco ( molto commossa) e finalmente arrivo anch’io, mi inginocchio di fronte al Papa e sussurro quello che mi ero proposto di dire: “ A nome mio e della Parrocchia, grazie Santità per la sua fede incrollabile, il suo grande amore per la chiesa e il suo alto magistero; siamo tutti sempre con Lei”. Il Papa abbozza un sorriso e quindi dopo il saluto del Direttore delle Ville sale sulla macchina per andare al Palazzo Apostolico  ed affacciarsi per dare un saluto alla immensa folla. Noi con la macchina del Comune andiamo dietro al Papa e usciamo dal cancello sotto l’arco per posizionarci sulla loggia del Municipio e poter ascoltare le parole del Papa. Arriviamo in tempo in tempo proprio nel momento in cui il Papa si affaccia dalla Loggia. Un mare di applausi, di bandierine, cartelloni, di Evviva il Papa! Ed ecco L’ultimo saluto del Papa:” Grazie, cari amici, sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza del Creato e dalla vostra simpatia che mi fa molto bene. Grazie per la vostra amicizia, il vostro affetto!”. Queste le prime parole rivolte da Benedetto XVI ai fedeli riuniti davanti il Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. “Voi sapete che questo mio giorno è diverso da quelli precedenti: sarò Sommo Pontefice della Chiesa cattolica, fino alle otto di sera, poi non più”. “Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. Ma vorrei ancora con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie, buonanotte!”(cfr. you tube nelle e-mail cartella don Pietro). Quindi, il Santo Padre ha impartito la sua benedizione apostolica ai presenti.

Alle ore 20,00 si è chiuso il portone e un silenzio e un velo di tristezza è sceso sul borgo e sulla città.  Anche questa giornata storica volgeva ormai al tramonto.

12. Marzo. Dopo la Messa pro eligendo Pontifice i Cardinali si sono riuniti il pomeriggio nella Cappella Sistina per  l’elezione del nuovo Papa. Cinque sei i nomi emergenti ma  la sera  la fumata nera ha deluso molti.

13. E’ il giorno decisivo. Con quattro scrutini il nuovo Papa è venuto fuori alle ore 19,30 è stato eletto uno di cui si parlava poco anche se nell’ultimo conclave ha tenuto testa al Card. Ratzinger: L’arcivescovo di Buenos Aires Card. Bergoglio, gesuita. Il Papa si è fatto subito amare per la sua semplicità, povertà, amore per tutti proprio come Francesco di cui ha preso il nome. E’ stato una esplosione di gioia da parte di tutti i presenti in piazza San Pietro, ma direi di tutto il mondo. Un papa destinato a cambiare il corso della storia della Chiesa e del Vaticano.

23 Marzo. Il Papa ha scelto proprio questo giorno per far visita privata a Benedetto XVI. E’ stato Papa Benedetto ad attendere Papa Francesco all’eliporto e ad accoglierlo.

14 luglio. Il Papa parte da Roma alle ore 9,00 e arriva alle ore 9,30 a Castel Gandolfo. Riceve i lavoratori delle Ville, il Vescovo con alcuni della Curia, alcune suore e il Parroco con i suoi sacerdoti. Ha pranzato dai Gesuiti ed è partito al più presto.

15 AGOSTO 2013. La Messa in piazza. migliaia di persone che assiepavano le piazze( fino a piazza Cavallotti ed oltre!). Ha inizio la S. Messa. Il Papa sembra un po’ preoccupato, forse  per le notizie che venivano dall’Egitto e  per i problemi della Chiesa. In tre punti svolge la sua omelia. Poi il pranzo presso le Ville Pontificie con il cardinal Bertone. Dopo pranzo è venuto a vedere la chiesa in forma privatissima,  perché voleva vedere la chiesa e doveva vedere il presbiterio che dobbiamo risistemare. Ha visto, ha dato un suo giudizio, ha detto che darà ordine di farlo rimanendo vicino allo stile del Bernini, semplice e sobrio. Dopo circa un quarto d’ora siamo usciti dalla chiesa. Ha salutato i fedeli che si erano accalcati intorno, quasi uno per uno ed è ripartito verso Roma.