mar
22
2013

Ricordando don Ubaldo Paciaroni

Carissima/o,
ecco una foto di don Ubaldo Paciaroni, che guarda sorridente da una finestra dell’opera salesiana di Calcara di Ussita!

Don Ubaldo, dopo aver scalato tutti i Monti Sibillini alla testa di migliaia di ragazzi e giovani delle varie opere in cui è stato presente e attivo, è salito in Paradiso. Anche di lassù ci guarda e ci sorride!

Lo ricordo mio insegnante di italiano, latino, storia e geografia, al San Giovanni di Amelia, in prima e seconda media nel 1947/48, 1948/49. In cortile e in classe, sempre presente ed esigente, qualche volta “burbero”, ma attento e disponibile, perché ogni ragazzo potesse dare il meglio.

Nei campeggi organizzava ogni particolare della giornata. Gli animatori si sentivano pienamente responsabili, ma avvertivano sempre la sua presenza, che diventava“persona” nei momenti di preghiera.

Nelle passeggiate in montagna sempre “in testa” al gruppo ma con passo calmo e con soste intelligenti, perché tutti potessero arrivare insieme in cima, sulla vetta.

Nel servizio in parrocchia sempre primo, al mattino, per aprire la chiesa e accogliere i fedeli, continuamente a disposizione per le confessioni.Alla domenica celebrava la Messa dei fanciulli, che si sentivano coinvolti in modo attivo nel servizio liturgico e nella riflessione e nelle preghiere.

Per“comunicare” eventi parrocchiali e celebrazioni liturgiche“creava” manifesti e volantini con grafica “curata a mano” e originale. Tutto era ben visibile all’entrata della chiesa e nel corridoio degli uffici parrocchiali.

Caro don Ubaldo,
non ti vedremo più camminare in fondo alla chiesa, un po’ curvo e con le mani dietro la schiena, sempre attento e disponibile per informazioni sulla vita della comunità parrocchiale e per il servizio della riconciliazione.

Non ti sentiremo più “gridare”: «Ragazzi della Comunione, tutti qui!»

Ti diciamo: «Grazie per tutto quello che hai fatto e detto!»

Don Dalmazio Maggi